22/11/2014

Ha cominciato a nevicare finalmente, piano piano le montagne si sono imbiancate, ogni giorno di più. E’ ancora presto, lo sappiamo, dovremo aspettare ancora qualche settimana.

Poi arriva quella perturbazione che attendevamo con ansia, giorni e giorni di neve in quota, tutte le mattine la prima cosa da fare, ancora prima del caffè per svegliarsi, è controllare webcam e meteo. Ormai manca poco, lo sappiamo, e la voglia di rimettere quegli scarponi, la tuta e lo snowboard ai piedi, aumenta sempre più.

Finalmente, arriva il nostro weekend. Non resistiamo e la settimana prima portiamo un amico alla prima esperienza a Sestriere, dove sta ancora nevicando, e ci godiamo il primo salto e le prime cadute.

Inaspettatamente, il comprensorio di Monginevro -tra i nostri preferiti, particolarmente adatto allo snowboard- aprirà in via eccezionale questo weekend. E’ subito festa! La settimana scorre velocissima, snowboard e scarponi sono già pronti. Venerdì sera a letto presto, l’indomani la sveglia suonerà prima del solito, ma siamo felici così.

Ed infatti, al primo suono siamo già svegli e scattanti. Pronti a partire, colazione veloce e nutriente, panini nello zaino -e qualche dolcetto, che va sempre bene- e si salta in macchina.

La coda alla cassa per acquistare lo skipass è infinita -ci sono solo quattro gatti, ma ci stanno rubando i primi minuti di sciata- e poi via, finalmente pronti, la prima salita ci aspetta!

Snowboard seggiovie del monginevro

Saliti sulla prima seggiovia, il telemix Chalmettes, non riusciamo a star seduti tranquilli, la voglia delle prime curve è troppo grande, l’aria frizzante -nonostante la giornata calda- che non si trova da nessun’altra parte se non circondati dalla neve così come siamo quassù, è come tornare a respirare dopo esser stati tanto in apnea.

Scopriamo che ci sono più impianti aperti di quanto pensavamo, e che molte piste non sono ancora state battute e, forse, non lo saranno per tutta la stagione, come ad esempio quelle collegate alla seggiovia Observatoire.
Una giornata all’insegna delle piacevoli novità insomma. Pare proprio che quest’anno vogliano farci -a noi ed a tutti gli amanti del freeride- un regalo enorme: aprirà infatti in Piemonte, uno dei primi impianti interamente dedicato al freeride, neanche un metro di pista battuta, solo due impianti di risalita e la più totale libertà nel tracciarsi la propria strada tra alberi e colli.

Arrivati in cima, stringiamo gli scarponi, allacciamo la tavola e, finalmente, dopo mesi di attesa, le prime curve.
La famosa prima discesa di riscaldamento, tranquilla, finisce subito in fuoripista, tra salti e curve sul pendio senza tracce, la voglia è troppa e ci facciamo prendere la mano, anzi, i piedi.

Snowboard Monginevro freeride rocher de l'aigle

 

Le montagne sono il principio e la fine di ogni scenario naturale.

 John Ruskin

Esser partiti a gambe fredde ci fa arrivare alla fine della prima discesa col fiatone, le gambe che bruciano e accaldati, ma sappiamo che passerà in fretta -basta scaldarsi e la fatica non si sente più. Si torna su, a scoprire ogni centimetro possibile di neve immacolata e piste battute.

Non ci prendiamo neanche un attimo di pausa, qualcuno propone una pausa caffè, ma per fortuna la baita è ancora chiusa -siamo proprio dispiaciuti 🙂 – e rimediamo con un panino veloce in seggiovia, qualche noce e un pezzetto di cioccolato, giusto per far entrare un po’ di energie in corpo.

La giornata vola tra discese e risalite, nuove vie da tracciare e salti da scoprire. Anche la seggiovia Rocher de l’Aigle è già aperta, e ci dà la possibilità di salire fino al confine con l’Italia, da dove parte la bellissima pista -ancora chiusa per il momento- del Colletto Verde, dalla quale si accede alla porzione italiana del comprensorio Vialattea.

Snowboard Monginevro freeride rocher de l'aigle

Una discesa dietro l’altra, senza riposo e ben presto le gambe, che devono ancora abituarsi ai ritmi invernali di una pista dopo l’altra, cominciano a bruciare sempre più. Abbastanza soddisfatti ci prendiamo qualche attimo di pausa in cima alle piste, per goderci lo spettacolo delle valli francesi dall’alto.

La vista da quassù è strana, il paesaggio non è ancora completamente innevato, decisamente diverso dal solito, ma non meno incantevole e affascinante. Riusciamo a scoprire meraviglie di solito nascoste dagli strati di neve: i fortini sulle cime alla nostra destra, la chiesetta di fronte all’arrivo della seggiovia, solitamente quasi del tutto nascosta, i sentieri che ancora si intravedono scendere nella valle, coperti dal primo strato di neve.

E’ particolare, diverso, sempre meraviglioso.

Snowboard Monginevro vista dall'arrivo Gondrans

A metà pomeriggio siamo distrutti, soddisfatti, ma con le gambe a pezzi. La neve, inoltre, non è più soffice e perfetta da surfare come a inizio giornata: gelata in cima e bagnata a valle, rende più faticoso scendere.

Decidiamo, quindi, di concludere qui la nostra prima vera uscita. Un’ultima lunga pista e poi verso la macchina. Va bene così, ci siamo tolti un pizzico di quella voglia che rimarrà fino a fine stagione, e le crêpes che ci aspettano, come di consueto, in piazza ad Oulx sono un buon pretesto per togliersi snowboard e scarponi e tornare verso casa.

Non finisce qui, anzi, è solo l’inizio di un’altra splendida stagione!

Snowboard Monginevro

 

Quanto monotona sarebbe la faccia della terra senza le montagne.

 Immanuel Kant

Il nostro divano preferito, solitario, con vista, è lì che ci aspetta e continuerà a farlo fino a primavera, sempre più soffice e imbottito di soffice neve, pronto a regalarci viste meravigliose.

AP

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