Si va in montagna per essere liberi, per scuotersi dalle spalle tutte le catene che la convivenza sociale impone, per non inciampare ogni due passi in imposizioni e proibizioni. Si va in montagna anche per sottrarsi a norme ammuffite, per sbizzarrirsi una buona volta e immagazzinare nuove energie.
Tita Piaz

Pochi o quasi nessuno di voi lo sapranno, ma oggi, 11 dicembre, è la giornata dedicata alla Montagna, alla sua importanza per la nostra vita, per lo sviluppo e per contribuire al cambiamento del nostro atteggiamento nei Suoi confronti. In particolare, quest’anno, l’International Mountain Day, è dedicato all’agricoltura di montagna.

Noi, invece, vogliamo dare un nostro contributo personale a questa giornata, e non potendo goderci una bella passeggiata in qualche luogo meraviglioso, quale mezzo migliore se non ripercorrere le nostre uscite della stagione nelle Nostre Montagne, il nostro piccolo angolo di Alpi Cozie, che nulla hanno da invidiare alle Dolomiti o alle grandi catene montuose dell’Himalaya o delle Ande, credeteci!

Cominciavamo, a maggio, ripercorrendo una strada che, almeno io, già conoscevo. Ci portava al Collombardo, un’uscita breve e piacevole, ottima per dare inizio alla stagione e, per me, per incominciare questa nuova avventura alla scoperta delle Montagne -eh già, sembrerà strano, ma fino ad un anno fa non avevo neanche un paio di scarponcini e le mie uscite si limitavano allo snowboard invernale!

Collombardo

Nonostante il freddo invernale non avesse ancora ceduto il passo ai primi tepori primaverili, solo una settimana dopo eravamo già alla conquista di una nuova vetta, Punta dell’Aquila, dove per la prima volta tentavamo il campeggio libero, con risultati quasi disastrosi, ma emozionanti, come la prima cena sotto le stelle.

Punta dell'Aquila

Un weekend di brutto tempo ci causava poi una piccola battuta d’arresto, permettendoci solo una breve fuga alla vicina Rocca Sella, che nel suo piccolo sapeva offrirci grandi panorami.

Rocca Sella

E poi -mai un attimo di pausa!- concludevamo le uscite di maggio con un’esperienza diversa dal solito, una prova di Via Ferrata all’ombra della splendida Sacra di San Michele. Un’esperienza nuova, alla scoperta di una delle tantissime attività possibili per scoprire questi posti meravigliosi, spesso a pochi passi da casa nostra, ma così lontani dalla vita quotidiana.

Sacra di San Michele

Inauguravamo, quindi, il mese di giugno approfittando dei primi tepori estivi, per portare con noi alcuni amici in Valle Argentera dove finalmente trascorrevamo un’altra notte sotto le stelle, questa volta meglio organizzati e, soprattutto, pronti ad immortalare la meraviglia del cielo notturno.

Valle Argentera

Giugno, altro mese intenso: passavano appena sette giorni ed avevamo di nuovo gli zaini in spalla, direzione Val Troncea e le sue mille sfumature di verde. Qui, in compagnia di due amici bipedi e due a quattro zampe, facevamo una lunga passeggiata immersi nel verde e circondati dai piccoli fiumiciattoli creati dallo sciogliersi delle nevi.

Val Troncea

Ed ancora, di nuovo in compagnia di parecchi amici, passavamo un’altra notte sotto le stelle in Valle Stretta, per poi dirigerci il giorno dopo con un folto gruppo, bimba inclusa, al Lago Lavoir, per goderci un ottimo pranzo lassù, al fresco e con i piedi a bagno.

Lago Lavoir

Concludevamo il mese con un’uscita degna di nota, sia per la fatica che per il panorama, tentando una salita alla Grand Hoche e fermandoci poco prima. Questa cima che si trova in Alta Val Susa, ancora attende di esser conquistata e purtroppo continuerà ad attendere, ormai, fino al prossimo anno, all’avvicinarsi della primavera.

Grand Hoche

Ultimo mese prima del lungo road trip estivo, che ci avrebbe tenuto lontano dalle nostre Montagne per qualche settimana, è luglio. Mese importante, in quanto facevamo scoprire ad alcuni ragazzi dell’Accademia Torino, giovani di città, questa parte di mondo così vicina e così sconosciuta, portando il gruppo ai Laghi della Balma. Qui, finalmente, dopo tutta la stagione, riuscivamo per la prima volta a scorgere qualche animale, dei camosci in particolare.

Laghi della Balma

Per ultimo, accompagnati da nuovi e vecchi amici, andavamo alla scoperta del parco Orsiera Rocciavrè, fermandoci poco prima di Punta Cristalliera a causa del tempo avverso. Ma non per questo non è stata una giornata speciale; la Montagna ci riservava, in quell’occasione, momenti emozionanti: un bagno al Lago della Manica, un incontro super ravvicinato con gli stambecchi, sempre presenti lassù e poi ancora, sulla strada del ritorno, arcobaleni e caprioli, wow!

Parco Orsiera Rocciavrè

La pausa estiva ci faceva mancare profondamente le nostre giornate faticose, ma piene di soddisfazioni, passate sulle nostre vette. Così, appena rientrati dalle vacanze, ne approfittavamo subito per avventurarci nuovamente in Valle Stretta, ormai una delle nostre mete preferite, e scoprire che il Rifugio del Thabor non è poi così vicino al Thabor stesso, sebbene il percorso per lasci veramente senza fiato…per l’emozione!

Valle Stretta

E proprio l’emozione di questo angolo di Paradiso ci faceva tornare appena una settimana dopo, armati di zaino e tenda, tanta voglia di scarpinare, e ci faceva scoprire quella che è stata, fino ad oggi, la nostra cima più alta e la fatica più grande, ripagata però da immagini e panorami che niente sarà mai in grado di farci dimenticare. La conquista del Monte Thabor è stata un’esperienza unica, da ripetere, impossibile da raccontare se non si è vissuta in prima persona.

Monte Thabor

Non contenti e ripresi un po’ dalla grande fatica fatta, accompagnamo altri due neofiti delle meraviglie alpine al piedi del Monte Orsiera,

Monte Orsiera

lasciandoli ad aspettarci mentre arriviamo a pochi passi dalla vetta e, reduci dalla delusione per la mancata conquista, bissiamo a meno di ventiquattr’ore e, questa volta, conquistiamo Punta Cristalliera.

Punta Cristalliera

Passano due settimane e la Valle Stretta, la sua tranquillità e le sue vedute emozionanti, ci chiamano. Andiamo così alla scoperta della Guglia Rossa, un piccolo angolo meraviglioso di questa valle senza eguali, con i suoi laghi e il bosco colorato dalle sfumature dell’autunno.

Guglia Rossa

Chiudiamo così un altro mese intensissimo, prendendoci un weekend di relax in Irlanda, scoprendo lassù che la Montagna può avere volti diversi, ma che rimane comunque un amore incondizionato per quelle cime, basse o alte che siano, sul mare o lontanissime da questo, indifferentemente.

Visto l’avvicinarsi dell’inverno, è ormai novembre, decidiamo di ripetere l’esperienza della Via Ferrata e ci dirigiamo con due amiche all’Orrido di Foresto, meravigliosa gola attrezzata per questo sport, dove torneremo sicuramente in estate per approfittare delle pozze e farci qualche tuffo!

Orrido di Foresto

Poi, finalmente, torniamo a passare una notte quasi sotto le stelle. Quasi perchè non è più tempo per stare in tenda, soprattutto non quasi a 3.000 metri. Il Bivacco Sigot ci offre l’opportunità di fare anche questa esperienza fantastica, e l’unica domanda che continuiamo a farci è come mai così poche persone decidano di fare questo genere di gite?

Bivacco Sigot

Arriva la neve! Emozionatissimi, imbracciamo tavole e scarponi e senza neanche pensarci ci precipitiamo al Monginevro per approfittare delle prime abbondanti nevicate che hanno permesso un’apertura anticipata -e con il senno di poi abbiamo fatto bene, visto che ad oggi è stato l’unico giorno di apertura!

Monginevro

E proprio la prima neve al ritroviamo al Colle del Moncenisio, una breve uscita, solo pochi passi, ma che ci hanno concesso uno spettacolo incredibile, con il lago appena lambito dalle strisce di neve ed una pace indescrivibile.

Lago del Moncenisio

Ultima, ma non in ordine di importanza, la nostra uscita nel Vallone della Balma, dove armati di ciaspole ed ospitati nel meraviglioso rifugio della Balma -bivacco nella stagione invernale- rifugio a 5 stelle per tutti i comfort di cui dispone, siamo reduci da un weekend dell’Immacolata all’insegna di una luna piena, di quelle che illuminano a giorno, con ciaspolata al chiar di luna.

La notte sulla provincia di Torino

Insomma, quanti spunti vi abbiamo dato per andare alla scoperta della Montagna, delle nostre Montagne, di questi territori spesso dimenticati, con nostra grande colpa, o sfruttati senza ritegno. Abbiatene cura, ricordate che la natura siamo noi, che la Montagna è una risorsa inestimabile e saprà darvi emozioni indimenticabili, a costo zero ed a due passi da casa!

Camminare per me significa entrare nella natura. Ed è per questo che cammino lentamente, non corro quasi mai. La Natura per me non è un campo da ginnastica. Io vado per vedere, per sentire, con tutti i miei sensi. Così il mio spirito entra negli alberi, nel prato, nei fiori. Le alte montagne sono per me un sentimento
Reinhold Messner

Buona Giornata della Montagna a tutti

World’s Paths

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