Diario di Viaggio

Questa avventura nasce per caso, senza esser stata progettata. Prenotiamo con largo anticipo due biglietti per Londra, insieme ad una coppia di amici, poi, a ridosso della partenza, ci accorgiamo che tre giorni in una grande ed affollata città, sono un pensiero insostenibile.

Ci assale l’ansia.

E trovare una coincidenza per la vicina Irlanda, l’occasione di rivedere un’amica, è un attimo! Biglietti comprati al volo, una stanza con Airbnb e il gioco è fatto.

E così, atterriamo a Londra, un’ora di attesa in aeroporto, e ci imbarchiamo ancora: destinazione Shannon, nella verde, piovosa e rilassante Irlanda.

“Portiamo con noi la casa della nostra anima, come fa una tartaruga con la sua corazza. In verità, il viaggio attraverso i paesi del mondo è per l’uomo un viaggio simbolico. Ovunque vada è la propria anima che sta cercando. Per questo l’uomo deve poter viaggiare.”  

A. Tarkowsky

Shannon

Ad aspettarci a Shannon, un bell’acquazzone, il tipico benvenuto irlandese

Il nostro viaggio non è finito, ci attendono un paio d’ore di autobus. La nostra destinazione finale è Galway, sempre sulla costa Ovest, ma più a Nord. Ad attenderci, due amiche che non vedevo da più di un anno, un’altra delle amicizie strette nell’estate portoghese, zaino in spalla ed in solitaria, del 2013.

E’ davvero un piacere rivederle dopo così tanto tempo, dopo aver provato più volte ad incontrarsi, tentativi sempre falliti a causa dei molti impegni di entrambe e dei biglietti aerei sempre troppo cari.

Ora, finalmente, dopo abbracci e saluti di rito, le chiacchiere sono tantissime, ovviamente scambiate al tavolo di uno dei famosissimi pub irlandesi, con una buona birra a sciogliere l’imbarazzo e le difficoltà linguistiche.

La gita del giorno dopo, il nostro primo risveglio in terra irlandese, è già programmata: Galway è una delle città più vicine alle Aran Islands, meta immancabile di una gita nell’Ovest di questa terra.

Aran Islands

E dopo l’aereo, la macchina e l’autobus, è la volta del traghetto. Manca solo più il treno.

E così, dopo un giro in autobus sotto una pioggia battente – che speriamo ci abbandoni presto – saliamo sull’ennesimo mezzo di trasporto, un traghetto affollato, che con estrema calma si allontana dalla costa, alla volta di queste isole che promettono panorami entusiasmanti.

Una cosa l’abbiamo capita di questo weekend, sarà caratterizzato da ore ed ore di spostamenti, con tutti i mezzi di trasporto possibili!

Aran Islands

Terra all’orizzonte!

Mentre la pioggia ci regala, finalmente, un po’ di tregua, ci avviciniamo all’isola di Inishmor, la più grande delle Aran Islands. Si intravedono all’ombra delle imponenti nuvole, basse sull’orizzonte, qualche casetta ed il faro gli unici elementi estranei in questa terra altrimenti selvaggia.

Aran Islands

Una piccola casetta con la sua nuvola “fantozziana”

Finalmente, dopo ore passate seduti tra autobus e traghetto, raggiungiamo il molo.

Neanche il tempo di appoggiare i piedi a terra, che subito veniamo investiti da un’altro acquazzone. Ne approfittiamo per un brunch che dovrà sfamarci fino al rientro stasera, e poi dritti al noleggio bici, unico modo per riuscire, nelle poche ore a disposizione, a girare tutta l’isola.

Peccato non aver tempo per vederle tutte e tre, dovremo accontentarci, e avremo una buona scusa per tornare.

Aran Islands

Qui il meteo è irrilevante, un kway è l’unica cosa importante

Ancora umidi, ma decisi a non farci fermare da qualche goccia di pioggia – o qualche secchiata, dipende! – prendiamo le bici e armati di kway, saltiamo in sella, pronti a goderci la giornata che sembra stia volgendo al bello.

Aran Islands

Due ruote per tutti, in sella e pedalare

La prima cosa che salta agli occhi, da queste parti, sono i colori: è tutto molto acceso, dal blu del cielo e dell’oceano, al verde dei prati, al bianco candido di cui sono dipinte praticamente tutte le costruzioni, ai colori sgargianti e vivaci degli impermeabili dei turisti.

Tutto è carico di colore e di vita, ordinatamente diviso dai tipici muretti in pietra che resistono, contro ogni legge, al tempo.

Aran Islands

Si pedala, su e giù per le dolci colline delle Aran Islands

Tra una pedalata e l’altra, un prato ed una collina, c’è tempo per fermarsi ed ammirare la costa, in lontananza, immersa nelle nubi e che solo a tratti si riesce a scorgere.

Aran Islands

Rosse all’orizzonte, in tipico stile Irish

Il panorama è piatto, non ci sono montagne da nessuna parte, alla peggio una collinetta di pochi metri.

Per noi, abituati ad essere circondati dalle imponenti Alpi, è davvero strano, dà una sensazione di mancanza, ci si gira intorno ed a 360° c’è solo blu: un misto di cielo e mare.

Aran Islands

Le basse scogliere vulcaniche, erose nel tempo, delle Aran Islands

Dopo l’ennesima curva, ormai abbondantemente a metà percorso e quasi sulla via del ritorno, ci imbattiamo in una spiaggia popolata. Al di là di un canale delimitato dagli accumuli di detriti ed alghe, nella bassa acqua scaldata dal timido sole, non siamo gli unici che ammirano l’orizzonte.

Aran Islands

Azzurro, blu, ed ogni sfumatura che sta nel mezzo

Spaparanzate al sole, intente a godersi il caldo o forse solo incuriosite da noi, ci sono diverse foche. Ci avviciniamo pian piano, per non disturbarle, ma anche per paura di finire immersi nell’acqua che proprio calda non è.

Camminiamo su di un letto di alghe scivolose, l’acqua arriva giusto al limite a cui riusciamo a tirar su i pantaloni, e l’idea di finirci dentro per intero e rimaner fradici tutto il giorno, con l’arietta fresca che arriva dall’oceano, non è proprio emozionante.

Aran Islands

Foche all’orizzonte

Questa proprio non ce l’aspettavamo, le foche! Ci mancavano, non le avevamo mai viste, e soprattutto da così vicino, a pochi metri da noi – viste le proteste al nostro avvicinarci, abbiamo desistito nell’andare ad accarezzarle.

Prima di avviarci nuovamente al traghetto, saliamo sulla parte più alta dell’isola di Inishmor, la più grande delle Aran Islands.

Da quassù si vede tutto, tutto l’oceano. Niente altro che infinito, blu, oceano.

Aran Islands

Sospesi in mezzo al blu

Non smetteremo di esplorare, e alla fine di tutto il nostro andare, ritorneremo al punto di partenza per conoscerlo per la prima volta.  

Thomas Sterne Eliot

Infine, ci prendiamo qualche minuto per una merenda un po’ diversa dal solito: tutti insieme, in cima alla scogliera. Ed è ora della foto di gruppo di rito.

Condividere queste esperienze è sempre il miglior modo per viverle, da soli è bello, ma non ha lo stesso sapore.

Aran Islands

Un saluto a tutti dalle spettacolari Aran Islands

Ora ci aspetta un lungo viaggio di ritorno, traghetto e autobus. Sicuramente ne approfitteremo per una pennichella, tutto questo pedalare ed pranzo al volo ci hanno stancato.

La cena sarà in perfetto stile italiano, abbiamo portato un piccolo pensiero dall’Italia: pasta al sugo per tutti. Sarà un’altra lunga serata di chiacchiere e dei ricordi dei nostri momenti di surf e serate portoghesi. E nonostante l’accento locale sia un tantino ostico, tra strafalcioni ed incomprensioni, sta filando tutto liscio.

Buona serata, domani ci aspettano altre avventure, alla scoperta della verde Irlanda.

Diario di Viaggio

AP

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