Data trekking: 16/05/2015

Quota partenza (m): 880
Quota vetta (m): 1.896
Dislivello complessivo (m): 1016

Accesso:

Arrivati a Bussoleno seguire le indicazione per la Borgata  Falcemagna, abitata saltuariamente, è disposta a guisa di falce, come dice il suo nome, alla base del monte Ciarmetta.

Purtroppo, o per fortuna, è uno dei nostri ultimi trekking in Italia. Ormai manca poco alla nostra partenza e non è sicuro che riusciremo ancora a farci qualche camminata.

Sicuramente è il nostro ultimo trekking – per un po’ almeno – con Trekking Alps e perciò abbiamo scelto un posto particolare, raggiungeremo il Barmafol, o almeno questo è il programma.

Questa volta siamo solo noi tre alla scoperta della natura, non c’è nessuno con noi e ne approfittiamo per avventurarci in luoghi inesplorati. Questo piccolo angolo di Val di Susa promette molto bene, è verdissimo e nonostante ci sia un bel sole caldo già estivo, l’ombra degli alberi ci protegge e ci rinfresca.

Cominciamo a camminare sul sentiero che, per ora, è quasi pianeggiante e chiarissimo.

Truc Del Vento

Immersi nel verde, ci incamminiamo verso la cima

Come al solito, siamo partiti con l’intenzione di goderci una rilassante passeggiata con giusto qualche centinaio di metri di dislivello, più per passare una giornata tra amici che per conquistare qualche cima. 

Ma non siamo neanche partiti che già adocchiamo le cime più alte, decidendo quale raggiungeremo. E nel mentre, una piccola salamandra con le sue macchie gialle ci attraversa la strada: si ferma, quasi ad aspettarci, e si fa addirittura prendere in mano per qualche secondo – pensavo fosse viscida e invece no, è fresca e leggermente appiccicosa, sembra di gomma!

Truc Del Vento

Una salamandra a passeggio!

Proseguiamo, di buon passo, sul sentiero che poco alla volta si fa più ripido, ma nulla di impegnativo. Siamo sempre immersi nel verde, ancora troppo fitto per riuscire a vedere al di fuori, riusciamo giusto a scorgere qualche quadretto di cielo blu di tanto in tanto, e siamo molto contenti di non dover camminare sotto il sole a picco, fa già sufficientemente caldo qui sotto!

Truc Del Vento

Verde, verde, verdissimo. Si comincia a salire

Piano piano il sentiero si rimpicciolisce, diventa più una traccia, neanche troppo segnata, e ci lasciamo guidare più dal suono del torrente che sentiamo più avanti che non dal sentiero, ormai un vago ricordo.

Usciti dal bosco, in prossimità del fiume, veniamo accecati dal sole, di colpo dritto sopra le nostre teste. Ma questo caldo sole, chissà perché, ancora non è riuscito a sciogliere del tutto l’accumulo di neve sopra il fiume e ci si para di fronte uno spettacolo davvero particolare: il verde bosco rigoglioso, in piena colorazione estiva, e la neve che copre il fiume, uno strato spesso e compatto!

Truc Del Vento

Sole e neve in primavera inoltrata, davvero particolare

“Che quelle rocce innalzantisi in forma di mirabile architettura, quei canaloni ghiacciati salenti incontro al cielo, quel cielo ora azzurro profondo dove l’anima sembra dissolversi e fondersi con l’infinito, ora solcato da nuvole tempestose che pesano sullo spirito come una cappa di piombo, sempre lo stesso ma mutevolmente vario, suscitano in noi delle sensazioni che non si dimenticano più.”
Walter Bonatti

Qualche nuvola di passaggio ci dà qualche attimo di tregua per goderci il bel salto d’acqua alle nostre spalle. E’ incredibile la forza che riescono a generare pochi metri di caduta: passandoci a qualche metro di distanza veniamo colpiti da un forte vento e da schizzi di acqua gelata, un sollievo!

Truc Del Vento

Cascate in Val di Susa, non lo sapevate!?!

Restiamo un po’ spersi sulla sponda opposta del fiume, indecisi su dove proseguire: davanti a noi c’è un fitto bosco e non si vede né un segno né una traccia del sentiero su cui stavamo camminando, sappiamo che la direzione è corretta, dobbiamo attraversare due fiumi per dirigerci verso il Balmafol, ma ci sentiamo persi per qualche minuto.

Poi, con occhio attento, scorgiamo due strisce rosse annodate ad un albero una decina di metri nel fitto del bosco, e, dopo aver superato alcuni alberi abbattuti dall’inverno inclemente, ritroviamo il sentiero perduto.

Truc Del Vento

La prima radura ci offre uno spettacolo davvero emozionante e coloratissimo

Il picco che avevamo adocchiato dal basso, uno spuntone di roccia a picco sulla valle, è ormai giusto sopra le nostre teste, ci separa solo un lungo prato ripido e verdissimo, proprio quel tipo di natura selvaggia ed incontaminata che piace a noi.

Il sentiero ormai è davvero solo più un ricordo, lo perdiamo definitivamente in prossimità del secondo fiume che attraversiamo, ma non ce n’è più bisogno, vediamo la nostra meta là in alto, si tratta solo di salire e abbiamo a disposizione tantissimo spazio.

Arriviamo a quella che pensiamo essere la vetta e scopriamo, invece, di essere su di un piccolo promontorio giusto in mezzo ad un colle – la cartina non ci aiuta molto con i nomi, peccato – e vediamo la nostra metà là davanti a noi, in cima ad un’ultima, molto ripida salita.

 

Truc Del Vento

Ed infine, la meta, il Truc del Vento. Il Balmafol è alla nostra destra, poco più in alto

L’ultimo sforzo, le gambe bruciano ormai, l’idea di fare poco dislivello l’abbiamo ampiamente dimenticata, ma la soddisfazione per il panorama e l’ennesima cima conquistata è immensa.

Scopriamo, grazie alla croce ed alla targa, che siamo al Truc del Vento, con i suoi 1.896 metri di altezza, più di 1.000 metri più in alto di dove siamo partiti, alla faccia della passeggiata rilassante!

 

Truc Del Vento

Pranzo e relax al Truc del Vento, dove di vento non c’è l’ombra

Nonostante il nome, Truc del Vento, di vento non ne soffia per nulla. La temperatura è comunque abbastanza fresca, nonostante il sole caldo, coperto provvidenzialmente da qualche nuvola di passaggio.

Ci gustiamo un pranzo ormai nel pomeriggio inoltrato, e ci prepariamo alla discesa, scommettendo sul fatto che sarà impegnativo ritrovare il sentiero.

 

Truc del vento

Gruppo di ferro alla conquista, purtroppo l’ultima per qualche tempo!

Ci incamminiamo appena finito di mangiare, ci abbiamo messo molto più del previsto a salire visto che dovevamo fare la metà del percorso, e non abbiamo torce o vestiti pesanti, in caso dovessimo essere ancora in giro al calar della sera.

 

Truc del vento

Salutiamo la cima e ci avviamo giù per il colle, due puntini rossi nel verde

A passo svelto, ma senza fretta – dopotutto siamo sempre in montagna e ce la vogliamo godere al massimo, in tutto il suo splendore – ci avviamo giù, prima per il grande prato scosceso e poi, una volta ritrovato il sentiero, davvero poco segnalato e ingombro di alberi e terra franata, giù per il sentiero.

Ci concediamo solo una breve tappa, quando incontriamo una guglia di roccia irresistibile, da cui scattare una foto per ricordarci di questa nostra avventura, l’ennesima.

 

Truc del vento

Una piccola scalata per avere un ricordo spettacolare ed indimenticabile

“Sulla montagna sentiamo la gioia di vivere, la commozione di sentirsi buoni e il sollievo di dimenticare le miserie terrene. Tutto questo perché siamo più vicini al cielo.”
Emilio Comici

Ci mettiamo poco a scendere, le gambe vanno veloci nonostante il dislivello percorso, gli animi felici e le tante risate ci fanno dimenticare la fatica ed in poco tempo siamo di nuovo alla partenza.

Incredibile come poco fuori Torino, a pochi passi da Bussoleno, si possa trovare tanta natura incontaminata e fantastica. Ci pare di capire che questo angolo di Val di Susa sia poco frequentato da turisti e camminatori, meglio così da una parte, anche se è un peccato che poche persone possano godere di queste meraviglie della natura.

Truc del vento

Ciao ciao Val di Susa, ti penseremo tanto anche dal Canada, non preoccuparti

E così, anche questa avventura è finita, è una sensazione strana salutare Roberto dopo quello che, a conti fatti, potrebbe essere il nostro ultimo trekking insieme, per ora. Sicuramente ne faremo altri, in futuro, ma per ora sappiamo di lasciare le valli a cui siamo tanto affezionati in ottime mani.

Ciao Trekking Alps, buone camminate!

AP