Informazioni

Partenza: Johnston CanyonParkway

Destinazione: Ink Pots

  • Distanza: 5.8 km con.
  • Dislivello: 210m

Imbocchiamo la Bow Valley Parkway, questi spettacolari 60 km di strada che incrociano alcuni dei posti più belli del Banff National Park, uno tra tutti, il Johnston Canyon.

Ci fermiamo poco dopo Lake Louise, impossibile non accorgersi del parcheggio straripante con tanto di cartelli per il Johnston Canyon. Cerchiamo uno spazietto per la nostra macchina – impresa non da poco, soprattutto tra i giganti della strada tipici di qui – riempiamo le bottiglie d’acqua e via, siamo di nuovo immersi tra i boschi.

 

Ink Pots

Siamo di nuovo a casa, bosco fitto e cielo blu a sorvegliarci, yeah

“Troverai di più nei boschi che nei libri. Gli alberi e le pietre ti insegneranno ciò che non si può imparare da maestri.”
San Bernardo

Oggi faremo solo pochi chilometri. Abbiamo deciso che visiteremo le cascate del Johnston Canyon e le Ink Pots, le pozze d’inchiostro. La cascata inferiore è a solo 1 km e quella superiore a meno di 3, mentre poi per le Ink Pots dovremo camminare ancora per altri 3 km circa. Insomma, una piacevole giornata.

Ci incamminiamo e dopo un breve tratto di sentiero tra gli alberi, entriamo nel vero e proprio canyon, dove alte pareti di roccia scavata nei secoli racchiudono un fiume abbastanza impetuoso.

 

Johnston canyon

Entriamo nel canyon e comincia il vero spettacolo

Camminiamo insieme a parecchi turisti per il primo tratto, fino alle cascate inferiori. La passerella per avvicinarsi è piena, si fanno i turni per infilarsi nella piccola caverna scavata dall’acqua, dove una volta passava il fiume che poi ha deviato.

Johnston Canyon

La prima cascata è spettacolare, l’acqua impetuosa, come potrà essere migliore la seconda?

Non rimaniamo molto, la folla non si abbina bene alle foto di questi splendidi luoghi naturali e selvaggi e preferiamo proseguire, nella speranza che non tutti abbiamo la voglia di camminare per altri due chilometri.

Camminiamo lungo questo sentiero costellato di passerelle e ponticelli a strapiombo sul fiume, uno spettacolo ad ogni passo. Parecchi cartelli illustrano le particolarità di questo posto: come si è formato, gli animali che lo abitano, tipi di rocce e vegetazione, molto interessante.

 

johnston canyon

E poi arriviamo alle Upper Falls, ancora meglio delle Lower – quelle inferiori per intenderci

Anche qui, però, la passerella con la vista migliore è stracolma e talmente piena che traballa e le foto vengono mosse. Non riusciamo a fermarci neanche qui, procediamo, forse i prossimi tre chilometri faranno un po’ di selezione.

 

Ink Pots

Ed eccoci alla fine del canyon, dove si apre questa valle dai colori perfetti

Finalmente ci lasciamo la calca alle spalle e ci godiamo questo posto incredibile con pochi altri, sei chilometri a piedi evidentemente non sono per tutti, per fortuna!

Arrivati alla radura, facciamo qualche passo su di un sentiero pietroso e là, in fondo, vediamo queste famose Ink Pots. Inizialmente vediamo solo delle piccole pozze che passano dall’azzurro al verde intenso, ma basta avvicinarci per capire perchè le chiamino pozze d’inchiostro, Ink Pots.

 

Ink Pots

Le Ink Pots…finalmente senza la calca

Il fondo di queste pozze è ricoperto di uno strato di finissima sabbia e l’acqua sgorga proprio dal fondo, creando particolari giochi e bolle e disegnando cerchi sul fondo della pozza.

Leggiamo sugli immancabili cartelli di spiegazione, che il colore dipende dalla velocità con cui sgorga l’acqua, che permette o meno alle alghe di formarsi: acqua veloce, pozza azzurro intenso, acqua lenta, pozza verde smeraldo.

E’ davvero interessante che tutte le particolarità dei luoghi siano sempre spiegate tramite cartelloni e tavole, un modo facile e veloce per imparare e soddisfare la curiosità di chi visita questi posti.

 

Ink Pots

Pranzo al fiume con un boscaiolo

Ci avviamo al fiume che scorre poco più avanti per goderci il nostro meritato pranzo, indovinate un po’?!? Insalata di patate e bagels!

Fa abbastanza caldo, ma un’arietta fresca fresca, proprio di montagna, arriva a rinfrescarci, proprio quello che ci voleva.

Ink Pots

Tentativo di attraversare il fiume: fallito. Non si resiste più di 3 secondi con i piedi in acqua

Ci rinfreschiamo i piedi nell’acqua gelida del fiume, basta un secondo e sono già gelati. Poi vediamo in lontananza un ponticello a mezza corsia, una sorta di tronco sul fiume con una ringhiera a cui appoggiarsi.

E’ l’inizio dei successivi 2 o 3 chilometri che portano al Larry’s Campground, un campeggio backcountry che decidiamo di andare a vedere, giusto per capire cosa siano questi famosi backcountry campground.

Ink Pots

Equilibristi sopra un fiume gelido, che spettacolo questi posti

Non siamo nemmeno a metà strada, una mezz’ora circa di cammino immersi nei bassi arbusti sul fondo della Johnston Creek Valley, che ricomincia a piovere e forte.

Facciamo ancora qualche passo, guardandoci attentamente intorno alla ricerca di orsi visto che questo è il loro habitat ideale, poi decidiamo di tornare indietro: siamo già belli fradici e ci aspetta ancora una lunga camminata di ritorno.

 

Ink Pots

In marcia verso il Larry’s campground…e ricomincia a piovere

Superate nuovamente le Ink Pots, piano piano il tempo migliora, ed il pomeriggio ormai inoltrato ci permette di rivedere i luoghi dell’andata quasi in solitaria, finalmente!

 

Ink Pots

Il Johnston Creek e le sue veloci acque gelide

Ci godiamo il silenzio quasi assoluto dei 3 km che ci riportano sui nostri passi verso il parcheggio, scoprendo nuovi angoli nascosti che all’andata avevamo mancato a causa dello “stress da turista chiacchierone” .

Ci fermiamo a goderci una curva del fiume da cui si scorge uno spiraglio di luce dall’alto, o un piccolo angolo di bosco illuminato dai raggi ormai bassi del sole, le piccole cose che di solito vengono perse quando si cammina in mezzo ad un altro centinaio di persone.

Ink Pots

Un raggio di sole in mezzo alla foresta, istanti indimenticabili

Poi il sentiero si allontana dal fiume, ripercorriamo l’ultimo tratto di sentiero senza più sentire il costante rombo del fiume che ci ha accompagnato nelle ultime ore, e si ritorna alla normalità: parcheggio, macchina.

La giornata non è finita però, si torna verso il campeggio progettando altre avventure!

AP