Indovinate un po’?!? Un’altro weekend allo sbaraglio. Questa volta almeno partiamo la mattina presto. Abbiamo provato, invano, a prenotare un campeggio nel Kootenay National Park e visto che pare sia tutto occupato, decidiamo di dirigerci verso il Kananaskis Country, una serie di parchi provinciali che fanno da cornice ai parchi maggiori.

Arriviamo al Visitor Center di Canmore, l’ultima città prima di entrare nel parco di Banff, e ci aspetta un’altra delusione: anche i parchi provinciali sono presi d’assalto e non c’è una piazzola libera neanche per caso. Ci consigliano di dirigerci a sud, verso il Peter Lougheed Provincial Park, e visto che fa parte della nostra fedele guida, decidiamo di seguire il consiglio.

Kananaskis

La nostra seconda casa, Subaru Outback un po’ datata ma molto efficiente!

Un’altra oretta di guida, abbiamo come il presentimento che anche questo weekend comporterà parecchie ore di macchina!

Arrivati al parco, dopo una breve visita al Visitor Center per reperire qualche cartina un po’ dettagliata, comincia a piovere, tanto. Non ci lasciamo scoraggiare e decidiamo di intraprendere un breve trekking che promette di essere molto panoramico, il Fire Lookout che conduce, appunto, alla postazione di vigilanza per gli incendi, su una collina che sovrasta praticamente tutto il parco.

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Qualche sprazzo di sole ci da un momento di tregua dalla pioggia, ma dura poco

Non piove mentre ci incamminiamo verso la parte impegnativa del sentiero – la prima metà è totalmente in piano, mentre successivamente si sale sulla strada sterrata che è anche l’accesso carrozzabile al lookoutma non appena arriviamo al bivio, nuvole nere minacciose coprono tutto il cielo e la temperatura si abbassa in fretta.

Arrivati in cima siamo decisamente umidi, nonostante le giacche impermeabili, ma veniamo premiati da un paio di minuti di sole, che ci permettono di dare una veloce sbirciata tra le nuvole verso i due Kananaskis Lakes, sotto di noi ed un momento per firmare il libro dei passaggi.

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La coppia che vive stabilmente qui durante l’estate si cura del giornale di vetta, molto bello

Giusto il tempo per riprendere il fiato e sgranocchiare qualcosa, che una nuvola nera torna con il suo carico di pioggia, mentre scendiamo quasi di corsa verso la macchina.

Tornati giù, decidiamo di addentrarci nel parco, verso la grande diga che divide i due laghi, probabilmente uniti una volta.

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Il mondo a strisce: neve, roccia e poi alberi

Oggi, purtroppo, la giornata è davvero brutta. Una leggera pioggerellina non ci avrebbe fermato, ma un acquazzone quasi continuo è troppo e non siamo attrezzati, saremmo fradici dopo pochi passi.

In un momento di pioggia davvero forte, in cui non riusciamo neanche a vedere fuori dal finestrino, semplicemente ci fermiamo nel parcheggio della diga e ci facciamo un bel riposino!

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Location per la cena, mica male!

Riposati, apriamo gli occhi e non sta più piovendo. Non è certo ora di intraprendere un trekking, cerchiamo invece un bel posticino per fare cena, visto che al momento siamo ancora senza fissa dimora per stanotte.

Troviamo un angolo di lago che fa per noi, sulla sponda nord del lago, parcheggiamo la macchina davanti a uno delle migliaia di tavoli da pic-nic e ci prepariamo per cena.

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Spettacoli che sarà difficile dimenticare, gustati insieme a una buona cenetta

Sovrappensiero, intenta a godermi ogni singolo attimo di questa vista incredibile, nel vano tentativo di aprire il barattolo contenente la zuppa che diventerà la nostra cena, mi affetto un dito, con conseguente mezzo svenimento e bendaggio improvvisato con salviette disinfettanti e tape – a noi il kit di primo soccorso ci non serve!

Sopravvissuta e con ancora tutte le dita attaccate, finiamo di cenare e andiamo a piazzare la tenda nell’unico posto disponibile, l’overflow (letteralmente straripare) del rifugio Pocaterra, ovvero un grosso parcheggio attorno al quale è possibile campeggiare quando tutti gli altri posti nel raggio di una cinquantina di chilometri sono pieni.

Ci accomodiamo tra gli alberi, in una piazzola non poi così scomoda, con il nostro tavolo da pic-nic privato e bagno in comune, e la leggera pioggerellina che ha ricominciato a cadere ci concilia il sonno: siamo addormentati dopo solo qualche secondo.

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Risveglio in movimento, meglio trovare un posto più coperto per oggi, non è certo giornata da trekking

La sveglia è, ancora, all’insegna del brutto tempo. Decidiamo, quindi, di lasciare il Peter Lougheed Provincial Park e attraversare il Kananaskis Country per dirigerci lungo la statale 22 e fare una visita al nostro primo sito storico nazionale, il Bar U Ranch – tanto più che l’entrata è compresa nel pass per i parchi che abbiamo acquistato.

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Attraversare il Kananskis Country significa passare dalle montagne, alle colline, alla prateria in meno di un’ora. Toglie il fiato!

Sfrecciamo veloci sulle strade praticamente perfette dell’Alberta, lasciandoci le montagne ed il brutto tempo alle spalle ed attraversando le splendide colline che nascondono piccoli paesini davvero tipici, per poi lanciarci nella sterminata prateria.

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Una decina di metri di binario ed una vecchia decrepita locomotiva, sono lì, in mezzo al campo, pronti ad essere esplorati

Salutata una vecchia locomotiva, abbandonata in mezzo ad un campo e totalmente bruciata e distrutta all’interno, è ora di buttarci alla scoperta di questo sito storico che vogliamo vedere da un po’ ormai.

Ormai ci siamo quasi, il Bar U Ranch ci aspetta…ma questa è un’altra storia!

AP