Solo perchè tutti vogliono vederlo, vorrà mica dire che sia davvero bello!

E’ questo che ci ripetiamo da un po’ ormai, il Lago O’Hara sembra sia impossibile da raggiungere: accessi limitati con posti esauriti tre mesi prima, unico altro accesso 11 chilometri a piedi su una strada di cui non siamo certi della pendenza. Non che ci spaventi, ma ci chiediamo se ne valga davvero la pena.

Ecco, oggi abbiamo deciso che ne vale la pena, non fosse altro che per avere una nostra opinione al riguardo. Ma prima, una tappa al Lago Minnewanka, appena fuori da Banff, dove passiamo la notte, al camping overflow del Two Jack Lake, ovvero un bel parcheggio adattato a campeggio per i ritardatari e non prenotati.

lake minnewanka

Un pomeriggio tranquillo, finisce sulle sponde del lago Minnewanka

Sveglia presto, il campeggio è già in movimento presto al mattino e la mancanza assoluta di privacy – al modico prezzo di 10,80 $ a notte – non ci lascia dormire a lungo.

In compenso, perdiamo parecchio tempo per la colazione e alla fine arriviamo all’inizio del sentiero per il Lake O’Hara dopo le 10.30, e se avessimo avuto una piccola possibilità di trovare un posto libero sul bus, è andata.

Troviamo un parcheggio e, zaino in spalla, ci incamminiamo. Il sentiero è leggermente in pendenza, circondato da stupendi panorami ad ogni metro.

Lake

In cammino per il Lake O’Hara, chissà cosa ci aspetta

Superiamo diversi gruppi di persone, sia con bambini che con anziani: insomma, al lago O’Hara ci si arriva, basta averne la voglia.

Quando vediamo il campeggio sulla nostra destra sappiamo di essere praticamente arrivati, ed infatti pochi minuti dopo siamo sulla riva del lago.

E’ bello, davvero bello, ma gli manca qualcosa, chissà cosa.

lake o'hara

Il lago O’Hara, eccolo finalmente, sembrava irraggiungibile e invece…

Scopriamo che da qui partono molti sentieri, tutti che portano a luoghi che promettono di essere fantastici. Consultiamo la nostra fedele guida e i vari cartelli di segnalazione e decidiamo per un sentiero che porta al lago McArthur, non troppo lontano e che promette di essere favoloso.

Ci incamminiamo, siamo un po’ stretti con i tempi perchè abbiamo deciso di risparmiarci gli 11 chilometri a piedi del ritorno e prendere il bus, quindi a passo spedito ci avviamo su per il sentiero.

Lake

Tra il lago O’Hara ed il lago McArthur, una finestra di cielo tra le rocce

Superato l’ultimo colle, vediamo giù nell’anfiteatro una macchia di un turchese intenso, sembra quasi il lago Peyto che avevamo visto al Jasper National Park, famoso in tutto il mondo per i suoi colori.

Lake McArthur

Una cartolina: il Lago McArthur circondato dalle montagne e dai ghiacciai

Ci avviciniamo e fatichiamo a credere che questo lago sia davvero di questo colore incredibile, sembra dipinto. Altro che Lago O’Hara, il McArthur Lake è molto, molto meglio.

Lake McArthur

Felicità al Lago McArthur, è fantastico

Rimaniamo qualche minuto a scrutare le acque del lago, faticando a credere che questo colore non sia uno scherzo della nostra immaginazione.

Poi delle urla ci distraggono e scorgiamo un gruppo di inglesi intenti a farsi un bel bagno in queste acque gelide e turchesi, nudi, incuranti della nostra presenza. Sono dei signori ben temprati ed uno dopo l’altro fanno ognuno il proprio tuffo. Solo per un secondo ci pensiamo, ma stiamo così bene con i vestiti addosso che lasciamo perdere.

Uno spuntino, banane e cioccolato, e siamo di nuovo in marcia.

Lake McArthur

L’incredibile turchese del lago McArthur, mozzafiato

In perfetto orario per saltare al volo sul bus, torniamo al Lago O’Hara, passando per il rifugio dell’Alpine Club of Canada – il CAI locale, per intenderci – Elisabeth Parker Hut, tre piccole baite in una radura, una sorta di paradiso terrestre.

Lake

Elisabeth Parker Hut, il piccolo paradiso del CAI locale

Perfettamente in orario per il bus, ne approfittiamo per goderci ancora un po’ il lago O’Hara, che non è poi tanto male, per poi metterci in coda.

lake o'hara

Un ultimo saluto al Lago O’Hara

Saltare sul bus non è un modo di dire, finiamo nel retro, seduti tra zaini e pacchi vari, meglio qui che non a piedi, anche perché la nostra giornata non è assolutamente finita.

Qualche settimana fa, infatti, eravamo andati a visitare il Moraine Lake e l’avevamo trovato pieno di gente. Ci eravamo quindi ripromessi di tornarci, magari verso sera, nella speranza di avere qualche spazietto solo per noi.

E visto che è sulla strada per il ritorno, perchè no!

Lake Moraine

Il Moraine Lake, come concludere una giornata indimenticabile

Percorriamo la riva fino al fondo, dove col rumore del fiume che si butta in queste acque dal colore incredibile, ci gustiamo una cenetta a base di zuppa e carotine, per poi rilassarci e goderci le prime luci del tramonto dalla cima della collinetta all’inizio del lago.

Lake Moraine

Uno specchio d’acqua gelida e incredibile, è il Moraine Lake

La nostra giornata volge al termine, abbiamo visto più laghi oggi che non nell’ultima settimana. Non abbiamo fretta di rientrare, così decidiamo di prendere la Bow Valley Parkway, per rimanere tranquilli immersi nella natura.

Mai decisione fu più azzeccata: poco dopo averla imboccata, ci fermiamo ad ammirare un grosso esemplare di cervo con un palco di corda davvero enorme, mezze spelate e un po’ sanguinanti. Un po’ macabro, ma inusuale e bello. E’ la natura, dopotutto.

Lake

il nostro primo cervo, grosso e con un bel paio di corna

A questo punto, possiamo dirci soddisfatti. E’ stata una giornata pienissima, all’insegna delle scoperte e delle bellezze naturali, ci godiamo la strada di rientro quando, ormai a pochi chilometri da casa, ci accorgiamo che c’è l’Aurora Boreale!!!

Sì, davvero, è leggera, a tratti scompare, ma c’è, è lì, e finalmente abbiamo realizzato un altro desiderio.

Possiamo andare a dormire felici, davvero molto molto felici.

Buona notte

AP