Sveglia prestissimo, Vancouver Island ci aspetta. Il sole è appena sorto e la strada lungo la quale abbiamo parcheggiato la nostra “casa semovente” – ovvero la nostra macchina – è già trafficata. Corriamo ad assicurarci uno dei non troppi posti disponibili sul primo traghetto per Vancouver Island, sembra che mezza British Columbia abbia deciso di traghettare proprio questa mattina.

Un’ora e mezza dopo, siamo nel porto di Swartz Bay, Victoria. Non è proprio Victoria, manca ancora una mezz’ora di macchina una volta attraccati, ma ormai ci siamo, siamo a Vancouver Island!

Vancouver Island

Le casette galleggianti al porto di Victoria, coloratissime e tipiche

Ci dirigiamo subito al porto vero e proprio di Victoria, quello da cui sappiamo che partono i tour guidati che ci hanno attirati fino qui – la parte più interessante dell’isola di Vancouver, infatti, è a Nord.

Da qui, ogni giorno dell’anno, partono molti dei whale watching tours, i tour in barca di avvistamento di balene e orche, ma soprattutto orche, visto che questa è un’area dove sono molto presenti.

 

Vancouver Island

Come non farsi tentare dalla specialità locale: granchio fresco, in tutte le possibili varianti

Ci aggiriamo sul molo, tra una casetta abitata e un negozietto di accessori tipici, fatti a mano in stile marinaro. Ma ancora prima, ci facciamo un’idea di tutti i vari whale watching tour che partono a breve: non molti a dir la verità.

 

Vancouver Island

Casette galleggianti, pescatori, granchi e foche che sguazzano volentieri a pochi metri dal molo: è Victoria

Rimaniamo quasi scioccati, anche se avremmo dovuto pensarci prima: i tour che partono a breve sono tutti pieni e quelli vuoti non partono prima di metà pomeriggio. Decidiamo allora di prenotare con Eagle Wing Tour un’uscita per tre ore ore, al prezzo di 125$.

I nostri piani sono saltati: l’idea iniziale era di fare il tour in mattina per poi cominciare ad avviarci verso nord, ma a questo punto è impossibile, a meno che non vogliamo rinunciare alle balene.

Vancouver Island

Orche e balene viste oggi, dice la lavagna: siamo venuti fino qua, di certo non rinunceremo al primo inconveniente

Siamo obbligati a rivedere i nostri progetti – per una volta che ne avevamo fatti! – e goderci una tranquilla mattinata a passeggio per il porto e poi su, in macchina verso Port Renfrew, l’ultimo avamposto abitato prima del Pacific Rim National Park Reserve, una di quelle visite che l’inconveniente delle balene ha fatto saltare, un parco naturale sulla riva dell’oceano, caratterizzato da una fitta foschia e delle acqua mai calme.

Non riusciamo ad arrivare fino a Port Renfrew, a dir la verità: scopriamo, infatti, che le strade di Vancouver Island sono strette e con molte curve, e i limiti di velocità bassi. Ci tocca tornare indietro prima di raggiungere la meta, per non rischiare di perder le balene e le orche.

Vancuver Island

Il Race Rocks Lighthouse, casa di leoni marini, foche e pellicani

Finalmente si parte, saltiamo in barca e ci prendiamo subito i posti in prima fila sul ponte, pronti per vedere il più possibile. Poco fuori dal porto avvistiamo la prima balena – che sarà poi anche l’unica, purtroppo. Una megattera, che si fa vedere due o tre volte, senza salti, per poi immergersi un’ultima volta e salutarci.

Ci dirigiamo allora in un’altra parte della baia, al faro di Race Rocks, un centro ricerche del Paerson College, famoso perchè attira una gran quantità di foche, leoni marini e gabbiani e pennuti vari.

Balene

La nostra unica balena, una megattera timida

Poi è finalmente l’ora delle meraviglie, andiamo alla ricerca delle orche. Con grande bravura ed esperienza, il capitano ci porta dove sa che le troveremo…ed infatti basta poco ed eccole lì, con i loro spruzzi. 

Tutte le orche della baia sono catalogate per gruppi famigliari e la guida ci aiuta a riconoscerle grazie alle loro pinne tutte particolari e le macchie sugli occhi tutte diverse.

orche

Le orche! Che emozione, una viene a salutarci proprio sotto la barca

Giriamo ancora nella baia per un po’, meravigliandoci ad ogni spruzzo e vedendo solo un piccolo salto, in lontananza. Purtroppo non è facile trovare orche e balene giorcherellone, sarà per la prossima volta!

Come rimettiamo piede a terra, ancora estasiati dagli incontri fatti, voliamo in macchina e partiamo subito alla volta di Tofino, poco più di 300 km che però saranno lenti e, dopo il tramonto, ancora più lenti per la paura di qualche incontro indesiderato – giusto stamattina abbiamo visto un orso sulla strada per Port Renfrew, un orso su un’isola!

Vancouver Island

Da qualche parte tra Victoria e Tofino, in qualche sperduto pezzo di bosco prima di Port Alberni

Non riusciamo a goderci troppo il paesaggio, il bello di questa strada arriva nella seconda parte e noi lo percorriamo quasi tutto col buio. Ma domani, sulla strada del ritorno, già sappiamo che sarà tutto uno spettacolo.

Arriviamo, ormai a sera tarda, a una manciata di chilometri da Tofino. Troviamo un parcheggio che porta ad un breve trekking, deserto, con un cartello leggermente inquietante che avvisa che ci troviamo nel territorio di lupi, orsi e leoni di montagna.

Per non rischiare di fare qualche incontro indesiderato, prepariamo il nostro letto a velocità della luce nel bagagliaio, spegniamo la luce e aspettiamo che i primi raggi di sole del giorno dopo ci sveglino per nuove avventure.

A domani!

AP