Data Trekking: 28/05/2016

Informazioni
esposizione prevalente: Sud
quota partenza (m): 486
quota vetta (m): 1646
dislivello complessivo (m): 1200

località partenza: Foresto

Tempo di esami, le giornate passano in casa tra un libro e l’altro e la montagna è li che chiama e chiama.

Le giornate sempre piovose aiutano, ma ogni tanto una piccola fuga è davvero necessaria per rigenerare corpo e cervello. E allora si va, oggi non ci allontaniamo troppo da casa, andiamo a vedere il Bivacco Fugera, appena sopra l’Orrido di Foresto, famoso per le sue palestre di roccia.

La giornata non è delle migliori, ma a chi importa? Abbiamo un bel k-way nello zaino in caso di pioggia.

 

Bivacco Fugera

Finalmente si torna in montagna!

Non è una bella giornata, nubi minacciose ci spiano da dietro le cime, pronte a rovesciarci litri e litri d’acqua addosso quando meno ce l’aspettiamo, ormai è cosa nota che i monsoni si sono spostati verso l’Italia!

 

Bivacco Fugera

Sentieri ben segnati ci portano verso il bivacco Fugera

Fa caldo, davvero caldo. Forse lo sentiamo così tanto perchè sono i primi veri caldi dell’anno o perchè siamo decisamente più a bassa quota del solito. In ogni caso, la prima ora ci fa immergere in un fiume di sudore e non vediamo l’ora di raggiungere una quota un po’ più alta e un po’ di brezza.

 

Bivacco Fugera

Nubi minacciose si avvicinano, meglio muoversi a raggiungere la meta

Anche se abbiamo scelto una meta vicina, non vuol dire che sia facile. Quasi mille metri separano la partenza dall’arrivo, un ottimo allenamento insomma!

Cammina, cammina, sbagliamo strada e ci tocca salire gli ultimi 50 metri di dislivello, circa, in mezzo al bosco fitto, fuori dal sentiero. Chissà dove l’abbiamo perso e ora non lo ritroviamo più, ma la traccia gps ci incoraggia a proseguire, ormai manca poco.

 

Bivacco Fugera

Il bivacco Fugera, forse non al meglio delle sue condizioni, ma pur sempre un ottimo e spartano rifugio

Il bivacco Fugera, infine, si mostra al di sopra di un prato verde. Una vipera decide di attraversarci la strada in mezzo all’erba alta e speriamo di ritrovare il sentiero per scendere, così da evitare altri brutti incontri.

Ed eccola quì la nostra meta, il bivacco Fugera, purtroppo non più curato come dovrebbe: l’interno è polveroso e semi-abbandonato, ad eccezione di un calendario che segna, correttamente, che siamo a maggio del 2016. Ottima nota per vagamondi che passano di qua, incuranti dello scorrere del tempo, se mai qualcuno decidesse di avventurarsi quassù!

 

Bivacco Fugera

Sentiero ritrovato, si ritorna verso valle, sperando di scampare alle nubi nere

C’è giusto il tempo per uno spuntino veloce, sebbene sia ora di pranzo: nubi nere si fanno avanti nel cielo, minacciando di non darci il tempo necessario a scendere.

A passo spedito, torniamo quindi verso la macchina, ma non prima di un’ultima fermata da uno dei molti punti panoramici del sentiero, con meravigliosa vista sulla Val di Susa!

 

Bivacco Fugera

In contemplazione: è ora di tornare giu!

Un venticello fresco ci accompagna a valle e raggiungiamo la macchina appena in tempo: grosse gocce di pioggia cominciano a cadere poco dopo, mentre siamo seduti nella piazzetta a pochi passi dalla partenza del sentiero, intenti a mangiare una meritata fetta di pizza.

E’ ora di tornare a studiare, si torna a casa.

AP