Diario di Viaggio

L’attesa, come anticipato, è stata breve, ripartiamo da dove ci eravamo lasciati: stanchi morti, a dormire dopo delle ottime tapas. E poi…

GIORNO 2

Il buongiorno si vede dal mattino, così si dice almeno, e la giornata è bellissima, il che ci mette subito di buonumore.

Colazione a Matarò, evitiamo il caffè per ovvie motivazioni -mai, mai, assolutamente mai ordinare un caffè in Spagna, hanno un’anomala tendenza ad annegarlo in litri d’acqua- ma le brioches compensano ampiamente.

Ci dirigiamo verso Barcellona, prima destinazione una bella passeggiata rilassante per le vie del centro, alla ricerca di qualche angolo meno trafficato che offra scorci particolari di questa caotica città.

Ci mettiamo davvero poco a trovarlo, svoltata una via e risvoltato dietro un’altra, ci ritroviamo davanti un palazzo completamente colorato –fantasiosi draghi colorati– e ci sembra tanto la proiezione dei sogni del signore intento a godersi la sua siesta, seduto sulla panchina.

Barcellona e i suoi colori GIORNO 2

“A volte le parole non bastano.
E allora servono i colori.
E le forme.
E le note.
E le emozioni.”

Alessandro Baricco

La città è piena di gente, ovunque, i negozi aprono tardi rispetto alle nostre abitudini, e son subito affollati, in un normale weekend primaverile.

I colori sono caldi e vibranti ovunque, insegne dei negozi, abiti di chi passeggia, tutto!

Barcellona e i suoi colori GIORNO 2

Ci addentriamo ancora nelle infinite viuzze della città, ognuna ha qualcosa da regalare. C’è quella in cui acquistiamo il famoso prosciutto Serrano, un piccolo ricordo da portarci a casa; quella dove, da bravi turisti, compriamo le calamite da attaccare al frigo -eh già, facciamo parte anche noi di quelli del frigo pieno di calamite– e poi, attratti dalla musica, ci dirigiamo verso un angolo dove troviamo uno skate contest, ragazzi e ragazzini -anche femminucce!- saltano e slidano ogni cosa, l’occasione è ghiotta per qualche foto in action.

Barcellona e i suoi colori GIORNO 2

La fame ci porta verso il vero centro turistico della città, La Rambla. Un panino e qualche dolcetto mangiati al volo, su una panchina all’ombra, e via, di nuovo in piedi a macinare chilometri.

La destinazione è il mercato della Boqueria, uno spettacolo. Persone, colori, odori, caos, il tutto raccolto in pochi metri quadrati al coperto a lato della Rambla. E’ come entrare in un mondo a parte, diverso, sembra anche un po’ di tornare indietro di qualche decina di anni e venir proiettati in quei mercati rionali dove la domestica veniva mandata a far compere, contrattando e assaggiando.

Barcellona e i suoi colori GIORNO 2

Non riusciamo ad andarcene a mani vuote, un assaggio della frutta e uno snack a base di formaggio e salame locali sono d’obbligo. Soddisfatti, torniamo sulla Rambla, la passeggiata è lunga, ma le costruzioni sui lati della strada, con i loro stili tipici, in particolare quelle progettate da Gaudì, non ci fanno sentire la fatica.
Barcellona e i suoi colori GIORNO 2
Arrivati alla fine, il mare ormai a portata di mano, ci fermiamo ancora una volta per qualche coloratissima foto. I nostri soggetti sono degli artisti di strada che impersonano i personaggi più disparati, passiamo dagli antichi romani, ad Alien, al Cappellaio Matto di Alice in Wonderland. Ognuno con il suo carattere e le sue peculiarità, sembrano veramente essere appena usciti dalla storia e dalle favole di cui sono parte.
Barcellona e i suoi colori GIORNO 2
Ma la giornata non finisce qui, altri posti ancora ci aspettano, come aspetterete voi la prossima puntata!

A presto

“Le città sono sempre state come le persone, esse mostrano le loro diverse personalità al viaggiatore. A seconda della città e del viaggiatore, può scoccare un amore reciproco, o un’antipatia, un’amicizia o inimicizia. Solo attraverso i viaggi possiamo sapere dove c’è qualcosa che ci appartiene oppure no, dove siamo amati e dove siamo rifiutati.”
Roman Payne

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