Il brutto tempo decide di continuare a regalarci litri e litri d’acqua. Le previsioni meteo per Whittier, al di là del lungo tunnel, sono pessime. Ieri abbiamo provato a prenotare un giro in kayak, ma ci avevano già detto che se non fosse nettamente migliorato il tempo non avremmo potuto far niente, e stamattina ci arriva la conferma che non si farà nulla, sono previsti due giorni di mare in burrasca!

Mentre facciamo colazione e decidiamo che fare capiamo bene il significato del detto “It’s always shittier in Whittier“: piove, piove e piove ancora!

Portage & Knik Glacier

Andiamo a Girdwood per la colazione mentre cerchiamo di capire cosa fare oggi

Con la pancia piena decidiamo di andare a visitare l’Alaska Wildlife Conservation Centerun centro di recupero per animali feriti o abbandonati, dove vediamo orsi, bisonti, cervi, alci, volpi, linci, lupi, aquile, renne, gufi e porcospini, assolutamente fantastici. E’ un bellissimo zoo senza i problemi dei veri zoo perché gli animali qui sono in recupero e, se possibile, vengono rilasciati.

Finito il lungo giro usciamo dal centro di conservazione e ci dirigiamo a Whittier tramite il lungo tunnel e come usciamo ecco che torna l’acqua: qui piove, piove sempre!

Dopo un caffè caldo, più per passare il tempo che per scaldarci, facciamo un ultimo tentativo di noleggiare i kayak, ma ci confermano che la perturbazione è forte e durerà almeno qualche giorno: fine, non faremo kayak in Alaska.

Portage & Knik Glacier

Portage Glacier sotto una molto tipica pioggerellina fine

Cerchiamo qualcosa da fare nei dintorni e troviamo un sentiero che porta a Portage Pass e a Portage Glacier in sole 2 miglia, dovremmo farcela prima di infradiciarci troppo, con un po’ di fortuna.

E’ la camminata più veloce di sempre: raggiungiamo il passo in fretta e nella nebbia, senza vedere quasi nulla se non i pochi lamponi ancora sugli arbusti a lato del sentiero e ben presto, sotto una pioggerellina che ha ricominciato a cadere più fitta, arriviamo alla baia dove il Portage Glacier si tuffa nell’acqua direttamente dal colle, molto bello…se solo riuscissimo a vederlo tutto!

Ritorniamo alla macchina il più velocemente possibile: siamo fradici e dopo esserci cambiati, asciugati e nutriti, ci rinfiliamo nel tunnel, ciao ciao Whittier!

Portage & Knik Glacier

Uno dei mezzi speciali per arrivare a Knik Glacier, il monster truck

Ritornati dalla parte giusta del tunnel, dove il tempo è vagamente meglio, decidiamo di guidare verso Palmer mentre cerchiamo qualcosa da fare da quelle parti: scartiamo le lunghe camminate e anche quelle più corte, con questo tempo vorrebbe dire camminare fradici nella nebbia, e vagando su internet ci imbattiamo per caso in un tour al Knik Glacier che sembra molto carino.

Di solito non facciamo tour organizzati, ma siamo davvero agli sgoccioli e senza altre idee, il prezzo è accettabile – circa 120 $ a testa, ma abbiamo risparmiato parecchio ultimamente – e così prenotiamo, domattina alle dieci si parte!

Portage & Knik Glacier

E dopo il monster truck ecco che c’è anche il giro sul jet boat, e laggiù i ghiacci dello Knik Glacier

Dormiamo direttamente nel parcheggio, proprio a fianco del monster truck  un bestione rialzato con gomme più alte di me! – che domani ci porterà al ghiacciaio.

Ci svegliamo ed abbiamo appena il tempo di far colazione, poi arrivano i nostri compagni di avventura e la guida, ci organizzano e saliamo sul monster truck, nel cassone dietro. Dopo una falsa partenza per mancanza di benzina si parte: seguiamo una pista a sobbalzi in mezzo al nulla e ben presto arriviamo al primo guado.

Senza fatica il bestione su cui viaggiamo si tuffa nell’enorme guado, con l’acqua che arriva fino alla cabina di guida e non solo attraversa, ma guida per qualche minuto direttamente nel fiume!

Portage & Knik Glacier

Vediamo in lontananza il muro di ghiaccio di Knik Glacier, qui davanti solo gli iceberg che riempiono la laguna

Infine, scendiamo dal bestione, ma solo per salire sul secondo mezzo: ci sono due piccoli motoscafi superleggeri che ci porteranno di fronte al ghiacciaio. In pochi minuti voliamo letteralmente sull’acqua e raggiungiamo il fronte di ghiaccio, dove sbarchiamo e, sorpresa!, ci sono dei kayak adagiati sulla riva.

Arriviamo al piccolo campo base dove ci viene offerta una bevanda calda e un piccolo snack – che condividiamo con lo scoiattolino ormai quasi domestico – e chiediamo se è possibile fare un giro con i kayak: niente, anche qui ci viene detto di no, il ghiaccio è troppo fitto ed è pericoloso, oltre che non riusciremmo a straccarci dalla riva. Peccato!

Portage & Knik Glacier

Balzo dopo balzo, armata di ramo-bandiera, approdo sulla terra di Amber!

Passiamo un’oretta alla baia e ne approfittiamo per esplorare i ghiacci che arrivano fino a riva e balzando da pezzo di ghiaccio all’altro riusciamo ad arrivare fino ad un iceberg più grande e piatto degli altri, con l’aiuto di un grosso ramo che ci aiuta a tenere l’equilibrio.

Con passi instabili conquistiamo il nostro iceberg, appropriatamente nominato terra di Amber, una gran bella conquista, peccato che si scioglierà prima o poi…o forse no.

Rientrati al campo, è ora di ripercorrere il lungo tragitto a piedi, in barca e poi ancora in camion, che ci riporta alla macchina. Con tutta calma decidiamo di dirigerci verso Hatcher Pass, nella speranza che le nubi si aprano e che la vista sia almeno accettabile.

Portage & Knik Glacier

Il colle prima di Hatcher Pass con il tipico villaggio di cabin

Arriviamo su in cima al passo e la visibilità non è il massimo, né per la camminata né per le 20 miglia di sterrato che ci aspetterebbero per chiudere l’anello e riportarci alla Highway 3. Decidiamo quindi di tornare per la strada che abbiamo fatto all’andata.

Sulla strada del ritorno ci fermiamo a Palmer dove passiamo le successive ore alla Alaska State Fair, una fiera nazionale tipicamente americana dove sono esposti trattori, verdura e animali, con gare di forza tra trattori, giostre, spettacoli di taglialegna e quantità esagerate di cibo fritto e dolce – ringraziamo una gentile ragazza di qui che ci ha consigliato questo piacevole intermezzo!

Lasciata la fiera giriamo a lungo verso Anchorage, alla ricerca di un posto per dormire, ma dobbiamo accontentarci di una stradina poco isolata fuori città. Rifacciamo gli zaini per l’ultima volta sotto una pioggia battente: è una sera un po’ triste, piove e la nostra lunga avventura a Nord Ovest è ormai agli sgoccioli, abbiamo solo più due giorni di Alaska.

Portage & Knik Glacier

Il nostro nonno adottivo Dan alle prese con il salmone che ha pescato e ora ci farà gustare, non vediamo l’ora!

La sveglia oggi suona molto presto: abbiamo fatto un bell’errore di calcolo e dobbiamo riconsegnare la macchina alle 10 del mattino, quindi ci tocca una levataccia e una giornata da vagabondi per Anchorage, fino a che Dan e Vince non verranno a prenderci da qualche parte per passare con loro la serata e la notte, non vediamo l’ora.

Andiamo a riconsegnare la macchina – con grande dispiacere nel lasciare la nostra casa dopo tutti questi giorni passati insieme – e riusciamo a trovare il modo di lasciare i bagagli in aeroporto – due zaini grandi ed uno piccolo a 21$ per tutta la giornata. Atti decide di movimentare il tempo in aeroporto perdendo una scarpa, che ritroviamo mezz’ora dopo al lost & found. Passiamo il primo pomeriggio in giro per comprare qualche souvenir e a bere caffè, poi alle 16.30 Dan arriva a prenderci in aeroporto e ci porta a casa.

Casa di Dan è un piccolo Eden: un giardino curatissimo che, con grande orgoglio, ci mostra e ci fa letteralmente assaggiare, foglia per foglia, ed una bellissima casa arredata con mobili costruiti da lui! Chiacchieriamo a lungo, è una serata davvero piacevolissima, oltre che gustosa – salmone fresco, halibut, fiori di zucca in pastella e torta al cioccolato con lamponi del giardino, che altro volere?!? – è un peccato non poter passare più tempo con i nostri nonni adottivi, davvero ospitali, simpatici e con così tante storie da raccontare.

Portage & Knik Glacier

Una foto di famiglia per fermare il ricordo di questa amicizia e della bellissima serata passata insieme

Dopo la bellissima serata, andiamo a dormire e per la prima volta dopo tante notti dormiamo comodi, al caldo e non ci svegliamo raggomitolati contro il cofano della macchina, che bello!

Dan e Vince sono già svegli quando arriviamo in cucina e ci accolgono con una deliziosa colazione dall’ottimo profumo: patate, uova e bacon, che altro! Loro son già pronti per la prossima avventura, sono appena tornati da un’avventura in kayak al Bear Glacier – che invidia! – e son già pronti per ripartire. L’unico pensiero è che vorremmo anche noi invecchiare così come loro ed essere così attivi anche tra 30 anni. Salutiamo Vince con un forte abbraccio, poi Dan ci porta all’Airbnb dove passeremo l’ultima notte.

Casa di Wil è una casa…incasinata. Ci sembra di esser tornati a Carstairs, in Canada, in quella casa piena di gente ed animali che ci ha ospitato per tre lunghi mesi. Ci sistemiamo, conosciamo gli altri inquilini e poi ci dirigiamo verso Anchorage, andiamo ad esplorare il Kincaid Park.

Portage & Knik Glacier

Ciao ciao Alaska, ti ricorderemo per i paesaggi incredibili e gli alci a passeggio nei parchi

Noleggiamo due biciclette da Pablo’s dove un ragazzino appena quindicenne cerca di venderci qualunque cosa. Armati di mappa – approssimativa – sotto un bel sole che è già una bella cosa dopo tutta la pioggia presa, facciamo una bella pedalata immersi nel parco e ad un certo punto una mamma alce con il suo piccolino – che è grosso quanto un cavallo grosso, la mamma anche di più! – ci attraversano pacificamente la strada.

Non arriviamo fino alla fine del parco, siamo stanchi e forse un po’ demoralizzati dalla partenza. Ci fermiamo al bordo dell’aeroporto da dove vediamo partire gli aerei: tra poche ore anche noi saremo su uno di quelli che ci riporterà a casa.

Portage & Knik Glacier

Salutiamo l’Alaska, sapendo che torneremo, non presto, ma torneremo di sicuro, è una terra selvaggia e fantastica

Rientrati a casa per cena, chiudiamo gli zaini davvero per l’ultima volta.

Domani mattina si torna a casa, la lunga avventura a Nord Ovest è giunta al termine: siamo stanchi, ma incredibilmente soddisfatti, abbiamo visto orsi, alci, ghiacciai e foreste, parchi sterminati e siamo rimasti affascinati dalle persone e da quanto è selvaggia e dura la vita quassù.

Arrivederci Alaska!

Qui trovate il Diario di viaggio -> Alaska il grande viaggio

AP