Data: 21/09/2014

Curiosità:
Punta Cristalliera (2.801 m s.l.m.) è una montagna del massiccio del Monginevro che fa parte delle Alpi Cozie. La cima segna lo spartiacque tra Val di Susa e Val Chisone, poco distante dal più alto Monte Orsiera. La montagna è inserita nel Parco naturale Orsiera – Rocciavrè.

quota partenza (m): 2.023
quota vetta (m): 2.801
dislivello complessivo (m): 778

Accesso:
risalita la Val Chisone, si giunge a Chambons, poco prima di Fenestrelle, dove una strada in salita sulla destra indica Pracatinat, Rifugio Selleries. La si percorre fino a dove viene tenuta aperta, ovvero nel periodo invernale fino al centro di soggiorno di Pracatinat; si prosegue lungo la strada, che poi diventa sterrata, per il Rifugio. A seconda del periodo e delle annate la strada può essere più o meno in buone condizioni, l’ultimo tratto sempre un po’ sconnesso, ma percorribile con auto normali.

Come si dorme in montagna non si dorme da nessun’altra parte. E anche se la sveglia suona presto non importa, l’odore della colazione al piano di sotto è forte e ci si alza con il sorriso in faccia. Qualche minuto per rifare lo zaino e ricomporsi e poi subito seduti a tavola a far scorta di calorie.

L’obiettivo della giornata è Punta Cristalliera. Già una volta ci abbiamo provato –Lago della Manica: un bagno a 2.365 mt. – ma le condizioni meteo avverse ci hanno impedito di arrivare in cima.  Oggi, invece, è una splendida giornata, le nuvole di ieri sono solo un ricordo, qualche sprazzo bianco in cielo ancora c’è, ma non sono nere come ieri e sicuramente non portano pioggia.

punta Cristalliera la meta

Un saluto ai nostri compagni di ieri ed un benvenuto al nostro compagno che già era stato con noi in una delle nostre prime uscite a Punta dell’Aquila e che oggi è tornato, deliziandoci con foto incredibili della salita al Monte Bianco a cui ha preso parte poco tempo fa. Un piccolo appunto nella nostra wish list -il nostro primo 4.000 mt, la stagione prossima- e poi zaino in spalla, pronti per partire.

sentiero verso Punta Cristalliera

La nostra pelosa e fedele amica non ci abbandona mai, neanche oggi, nonostante il sentiero non sia dei più semplici per chi ha si quattro zampe, ma corte corte! Arrivare al lago della Manica è una piacevole passeggiata, ma la sorpresa più grande è la coppia di signori che incontrati mentre scendevano, che ci riconosce -mi riconosce!- grazie alle foto delle nostre vecchie gite in questa vallata -credo che i miei pantaloni abbiano giocato un ruolo importante nell’identificarci, difficile non ricordarli!.

E’ davvero una sensazione fantastica essere riconosciuti e ricevere complimenti per quello che facciamo -tra l’altro, grazie a voi che continuate a seguirci.

Lago e vista salendo verso la cristalliera

Superato il lago, comincia la vera salita. Prima la pietraia scoscesa, dove sappiamo che incontreremo i soliti stambecchi verso la cima, e poi…poi ancora non lo sappiamo, ma la pietraia continuerà fino all’ultimo passo in vetta. E’ una salita impegnativa, ma non troppo lunga.

La Punta Cristalliera non si vede se non dagli ultimi metri, ma il panorama cambia drasticamente appena passato il colletto. La vista spazia su ben due valli e siamo circondati da parecchi stambecchi, anche se per il momento si mantengono ancora a distanza.

Incontriamo un paio di gruppi che già stanno scendendo -molto più mattinieri di noi, evidentemente- e passo dopo passo raggiungiamo la vetta.

Croce e omino di punta cristalliera

Fa freddo quassù, il vento soffia senza ostacoli dalla valle, arrivando in cima gelido e ci tocca ripararci dietro il costone. Ci aspetta un pranzetto con panini molto ripieni, preparati ieri da una panetteria giù a valle e un po’ di cioccolato per compensare le energie spese per salire fin qui.

Impossibile non lasciare traccia del nostro passaggio anche qui, sul giornale di vetta, che troviamo nascosto -ottima indicazione ricevuta da un amico 🙂 – in una vecchia cassetta di ferro, tra le rocce sotto la croce.

E mentre qualcuno ne approfitta per scrivere due righe, altri si godono la vista.

Scalare non serve a conquistare le montagne; le montagne restano immobili, siamo noi che dopo un’avventura non siamo più gli stessi

Royal Robbins

Punta Cristalliera e panorama

Unica nota dolente, ahimè, un visitatore della cima dotato di cellulare, intento a raccontare chissà quale storia ai suoi amici laggiù, rovinando il momento e la pace che si cerca raggiungendo le vette. Dovrebbero bandirli i cellulari in montagna, o basterebbe un po’ di sano buon senso e rispetto, peccato che non sempre sia così e che se da un lato, per fortuna, sempre più gente riscopre il piacere della montagna, non c’è abbastanza gente pronta ad educare tutti i nuovi neofiti, lasciati salire quassù allo sbaraglio, senza rispetto e, molto spesso, incoscientemente.

Poi, finalmente, anche il disturbatore decide di avviarsi verso la discesa, e ci godiamo qualche minuto di pace e paesaggi.

Stambecchi scendendo da punta cristalliera

Belli rinfrescati dal vento che tira in cima, iniziamo la discesa. E veniamo accolti da una gran quantità di stambecchi, veloci e scattanti tra le rocce, ma che, abituati alla presenza umana, si lasciano avvicinare parecchio, anche se gli sguardi fissi e incuriositi possono un po’ turbare.

La nostra cagnolina ne approfitta per cercare, invano, di prenderne qualcuno. Non ha nessuna speranza purtroppo, ma la lasciamo fare e ci godiamo lo spettacolo. Vedere gli animali nel loro habitat naturale e non in gabbia, da’ una certa soddisfazione.

Persi al Lago della Manica

 

“La montagna è fatta per tutti, non solo per gli alpinisti: per coloro che desiderano il riposo nella quiete come per coloro che cercano nella fatica un riposo ancora più forte”
Guido Rey

Molto soddisfatti dalla giornata, dagli incontri -disturbatore in quota escluso- ci avviamo, tra le marmotte che fischiano lungo tutta la strada, verso il rifugio Selleries. Poco prima di arrivare, al lago della Manica, troviamo una coppia di indecisi signori che creano un grazioso quadretto: immersi, letteralmente, in zaino e cartina, cercano di orientarsi.

E’ bello vedere che, finalmente, la gente comincia a fidarsi di sé stessa. Non è necessario né conoscere a menadito i sentieri, né tanto meno dover necessariamente affidarsi a guide esperte, per godersi una semplice passeggiata in montagna, su un sentiero tracciato. E’ facile, fa bene e rilassa. Ed è veramente per tutti. Ovviamente le guide son necessarie per andare oltre certi livelli, ma i sentieri tracciati son fatti apposta per esser percorsi in sicurezza e tranquillità, e noi in Piemonte abbiamo dei gran bei percorsi, ben segnalati e mantenuti, cominciate ad usarli!!!

Rifugio selleries con panorama

 

Buone passeggiate, allora.

AP