Buongiorno!

E’ un classico giorno danese, oggi. Nuvole grigie coprono il cielo ed una leggera ed abbastanza irritante pioggerellina non ne vuole sapere di smettere di cadere. Sistemiamo la nostra stanza, impacchettando sacco a pelo e vestiti di ieri, e la nostra amica ci offre una splendida colazione, con la sua spettacolare marmellata ai mirtilli. Chiacchieriamo, tanto, di viaggi, di esperienze passate, di cosa faremo in futuro, della sua famiglia sparsa qua e là e di noi.

Couchsurfing a Lokken

Una notte in couchsurfing ed una signora indimenticabili, come la sua marmellata!

Ci aiuta a districarci nell’impossibile mondo dei siti in danese e ci fa presente che un traghetto collega, in modo abbastanza economico, lo Sjaelland con l’isola di Copenhagen. Potremo, quindi, risparmiarci diverse centinaia di chilometri e goderci una rilassante ora in traghetto, invece di perdere mezza giornata in macchina ed arrivare stanchi alla nostra meta di stasera, Hundested.

Prenotiamo il traghetto, e un po’ a malincuore, lasciamo questa simpatica signora alla sua solitudine, nella sua splendida e particolare casetta di Lokken. Avremmo potuto passare giorni qui a raccontarci aneddoti e storie, ma il nostro tempo danese purtroppo non è tantissimo!

“Viaggiare è come innamorarsi: il mondo si fa nuovo…”
Jan Myrdal

Ci rendiamo conto che per arrivare ad Aahrus ci vorranno un paio d’ore, ed il nostro traghetto parte poco dopo, quindi ci dirigiamo all’autostrada – grazie GPS, sei stato fantastico, districarsi tra le stradine di campagna non ben segnalate sulla mappa sarebbe stato parecchio difficile – e al porto di Aahrus.

Ore 10:00: siamo in autostrada, da qualche parte prima di Aarhus, e sappiamo che l’eclissi sta cominciando. Ovviamente è pieno di nuvole e sta piovendo e per quanto ci sforziamo riusciamo solo a distinguere per qualche istante un sole “mangiato” in parte dalla luna, poi la pioggia aumenta ed è tutto finito, neanche ci accorgiamo del cambiamento di luce. E’ un peccato, ma ci consoleremo poi, scoprendo che anche fossimo rimasti a casa, la situazione sarebbe stata la stessa, mal comune mezzo gaudio no?!?

Aarhus

Prove di forza davanti ad una palestra di Crossfit locale, e la ruota non si smuove di un centimetro

Sconsolati dalla mancata eclisse, arriviamo velocemente ad Aahrus, dove ci aspetta una piccola incomprensione sul biglietto del traghetto, brillantemente risolta in pochi minuti dall’addetto alle casse. Un’altra prova che i danesi sono davvero avanti rispetto a noi, e che non tentano di fregarti appena possibile.

Ci imbattiamo, appena fuori dal porto, in una palestra di Crossfit, un capannone enorme, molto diverso rispetto alle nostre palestre in Italia. Fuori, troviamo alcuni attrezzi tipici e molte biciclette, sparse ovunque, e nulla è incatenato da nessuna parte. Le cose sono lasciate lì, da sole, nessuno si sogna di rubarle evidentemente: una bicicletta lasciata incustodita per qualche minuto, a Torino, è una bicicletta persa. Qui, invece, pare sia assolutamente normale, come civilmente dovrebbe essere ovunque.

Ci imbarchiamo, ordinatamente e molto velocemente, e ci godiamo una tranquilla traversata ed un buon pranzetto – con pisolino – nella speranza di avvistare qualche delfino, che pero’ non si fa vivo.

Arhus

Pisolino in barca, si sa, il dondolio del mare concilia il sonno

In perfetto orario e tanto velocemente quanto ci siamo imbarcati, sbarchiamo. Il paesaggio non è cambiato molto da prima, anche se ha qualcosa di molto diverso. Non è facile spiegare, sono più sensazioni che non un vero e proprio cambiamento: forse i paesini sono più ravvicinati, ci sono meno campi e più case, ma rimane tutto molto vasto e poco abitato, con forse più animali che pascolano che persone in giro.

Non riusciamo a proseguire molto, appena pochi chilometri usciti dal porto, un vasto campo appena arato attira la nostra attenzione. Vogliamo avvicinarci alle mucche pelose che vediamo in lontananza e vedere meglio la curiosa costruzione in mezzo alle case.

Sjællands Odde

Paesaggi danesi a Sjællands Odde, relax e tranquillità assoluta

Una piccola stradina sterrata ci porta a fianco della recinzione, e più ci avviciniamo, più capiamo che le mucche pelose, non sono mucche! Sarebbe bene ci prendessimo un bel paio d’occhiali una volta per tutte. Scopriamo, infatti, che si tratta di yak, pelossisimi e simpatici yak che ci vengono vicino, per salutarci, probabilmente incuriositi da noi quanto noi da loro.

Sjællands Odde

Yak colorati ci vengono incontro per darci un puzzolente benvenuto

E, avvicinandoci, scopriamo anche il mistero della costruzione nera particolare: è un mulino a vento, le cui pale – ed anche una cupola di ricambio, che cosa stravagante – sono adagiate a terra a fianco della stalla. Ne vedremo molti altri di mulini, tutti molto simili, dipinti di nero, una sorta di torre con una cupola in cima, molti senza pale, probabilmente per evitare danni con i forti venti invernali, altri completi, molto caratteristici.

Torniamo in macchina: la nostra destinazione ultima di oggi è Hundested, un paesino non molto grande in cui abbiamo trovato una camera con Airbnb. In linea d’aria è davvero vicino, si trova sull’altra punta del fiordo di Roskilde, praticamente di fronte a dove siamo noi ora, qualche manciata di chilometri oltre lo stretto. Ma non ci son ponti e dovremo scendere lungo tutta la costa del fiordo, superare Roskilde e poi risalire. Non sono molti chilometri, e siamo convinti che il paesaggio sarà superbo.

Sjællands Odde

Le attese non vengono deluse, i paesaggi sono fantastici, da fiaba

Dopo un’attenta consultazione della mappa, decidiamo di non arrivare fino a Roskilde, ma prendere per una strada che porta direttamente più su, verso l’ultima grossa città, Frederikssund, lasciandoci il fiordo di Roskilde a destra e percorrendo la statale 53.

Si rivela una scelta incredibilmente azzeccata: quasi a metà di questa strada, prima della città di Skibby, una zona acquitrinosa segnata in verde sulla mappa attira la nostra attenzione, e vista l’ora, decidiamo di concederci una piccola deviazione.

Ci ritroviamo così, per caso – perdersi è sempre il miglior modo per trovare i luoghi più nascosti e fantastici – sulla sponda del fiordo, un laghetto fangoso alle nostre spalle, al di là della strada, ed un moletto piccolo ma splendido tutto per noi.

Selso So

Meditazione sul molo sotto le nubi minacciose

“Verso l’infinito e oltre!”
Buzz Lightyear da Toys’ Story

Ne approfittiamo per divertirci con i nuovi filtri per la macchina fotografica ed il cavalletto, nella splendida cornice di questo molo. Ci aggiriamo nei dintorni e facciamo anche qualche stupidissima foto – il nostro “fronte-retro” è stato scattato qui! – poi, ci dirigiamo nuovamente alla macchina, proprio mentre gli unici altri due turisti incontrati fin’ora, ci raggiungono.

Selso So

Prove di scatto e divertimento

Di nuovo in macchina, questa volta ripartiamo alla volta di Frederikssund, dove attraversiamo un ponte sul fiordo di Roskilde e ci immettiamo nell’ultimo tratto di strada che ci porterà alla nostra destinazione di oggi, Hundested e la nostra camera prenotata con Airbnb, chissà se ci riserverà qualche sorpresa! Siamo stanchi ed il pensiero di un bel letto ci attira velocemente.

Decidiamo, però, di non farci mettere fretta da questo pensiero, e manteniamo fede alla decisione di non prendere l’autostrada.

Prima di partire, avevamo adocchiato una cosa molto interessante: la Marguerite Route, un lungo percorso di circa 3.000 km, fondato nel 1980 dalla Regina Margherita – con evidente legame al nome, sebbene la dichiarazione ufficiale sia che alla regina piacevano le margherite. Questa strada percorre la Danimarca in lungo e in largo, facendo tappa in più di 200 luoghi degni di nota, senza percorrere le tipiche strade turistiche.

Intraprendiamo un pezzo di questa strada panoramica, ben segnalata da inconfondibili cartelli.

Strada della Regina

La Marguerite Route, ne abbiamo percorso solo qualche chilometro purtroppo

Ormai siamo quasi arrivati, la nostra destinazione è all’estremo est della lingua di terra che delimita il fiordo di Roskilde. Arriviamo senza difficoltà e, una volta trovato l’Airbnb, rimaniamo scioccati. Premettendo che abbiamo pagato 64 € per due notti ed una colazione, ci si para davanti una bellissima casetta in stile tipico danese, a qualche centinaio di metri dall’abitato, isolata, sulla spiaggia, con il suo vialetto d’accesso. Dentro è uno spettacolo, particolarissima e incredibilmente accogliente.

Liseleje

Camera con vista, praticamente un Grand hotel

“Nel viaggio c’è un certo sapore di libertà, di semplicità… un certo fascino dell’orizzonte senza limiti, del percorso senza ritorno, delle notte senza tetto, della vita senza superfluo.”
Théodore Monod

Ci viene data una piccola stanza al terzo piano, nella mansarda, dove si trovano anche altre due camerette uguali, un bagno con sauna – va bene che è una cosa tipica, ma fa comunque un certo effetto – ed una stanza relax comune con vetrata spaziale sul mare. Essendo poi bassa stagione, siamo gli unici ospiti, insomma, una serie di fortune ci ha permesso di essere ospitati in un posto eccezionale.

Abbastanza provati dalla lunga giornata di oggi e di ieri, ci concediamo una siesta prima di cena, per poi dirigerci verso il centro del paese di Hundested. Decidiamo che gireremo per le viuzze ed il porto domani sera, facendo solo un breve giro esplorativo alla ricerca di cibo.

Hundested

Friggitoria ad Hundested, tipica e unico locale aperto dopo le 9 di sera!

Non riusciamo a trovare un posto in cui venga servito fish & chips, così ci accontentiamo, se così si può dire, della friggitoria, dove ci gustiamo un golosissimo panino super ripieno di qualunque cosa. La scelta è un po’ obbligata, visto che dopo le nove di sera si trova solo questo e pochi altri bar per turisti, dove nel menù si trova di tutto, dalla pizza al sushi, e che proprio non ci attirano.

Torniamo poi a casa dopo due passi per digerire il mattone delizioso. La nostra casa per la notte è accogliente e calda, ed il letto morbido ed il piumone spesso e caldo ci conquistano davvero in fretta.

Diario di viaggio

AP

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