Informazioni

Data trekking: 01/07/2017
difficoltà: F+   [scala difficoltà]
esposizione prevalente: Sud
quota partenza (m): 1350
quota vetta (m): 2998
dislivello complessivo (m): 1648

località partenza: Villanova (Bobbio Pellice , TO )

Ed eccoci alla prima gita quasi alpinistica: caschetti e imbraghi, dovremo fare una breve ferrata per raggiungere la vetta di domani!

Ci incamminiamo nella spettacolare Val Pellice, guidati dal nostrano Giorgio che ci sta praticamente facendo scoprire casa sua. Siamo un bel gruppetto, ben 7 e un cane, speriamo di trovare posto al Bivacco Nino Soardi, la meta di oggi.

Bivacco Nino Soardi - Boucie

Pecore e verdissimi prati in Val Pellice, che valle meravigliosa

Il sentiero, facilissimo almeno per questo inizio, ci porta velocemente all’Alpe Crosenna e ci ripromettiamo di fare una sosta proprio qui durante la discesa, per fare una bella spesa di formaggi freschi e gustosissimi.

Superato l’alpeggio, il sentiero si fa un po’ più ripido e, a tratti, a tornanti che salgono veloci. Le gambe si scaldano in fretta, ma la giornata è nuvolosa e abbastanza fresca e continuiamo tranquilli.

Bivacco Nino Soardi - Boucie

All’Alpe Crosenna inizia il vero sentiero che ci conduce dritti lassù, tra le nuvole

Camminiamo salendo dritti verso la nuvole che nascondono le vette, ed anche il bivacco Nino Soardi, che è lassù, da qualche parte ben nascosto.

Il sentiero è ben segnalato e mai troppo impegnativo e pian piano ci avviciniamo – senza vederla mai – alla meta, dopo aver percorso quasi 1.300 metri di dislivello. L’ultima salita è la più impegnativa, superata l’unica fontanella e riempita l’acqua, ci aspettano diversi tornanti belli ripidi prima di raggiungere il bivacco.

Bivacco Nino Soardi - Boucie

Dritti verso la meta, tra noi ed il bivacco Nino Soardi le nuvole e gli ultimi ripidi tornanti

Proprio quando ormai siamo a pochi metri dalla vetta, le nubi si aprono e si intravede uno spicchio di cielo blu, e sotto il cielo blu la nostra meta, il bivacco Nino Soardi con le sue porte e finestre in evidenza.

Uno dopo l’altro arriviamo tutti – chi prima e chi dopo causa zaino eccessivamente pensante – e almeno per ora siamo soli. E’ un’ottima notizia, visto che l’alternativa sarebbe stato stringerci e passare una notte molto scomoda, o addirittura sfrattare qualcuno per terra o sui tavoli!

Bivacco Nino Soardi - Boucie

Il bivacco Nino Soardi, incredibilmente sotto uno spicchio di cielo blu

Entriamo e ci sistemiamo, praticamente invadendo i due tavoli, i letti e tutte le panche disponibili. Siamo 7 e sembriamo venti. Mentre stappiamo una bottiglia di vino e ci rilassiamo, arriva una coppia e per un attimo abbiamo paura che non ci sia davvero spazio.

Ma guardando meglio e adattandosi un pochino, due posti in alto al buio in effetti ci sono. Facciamo un po’ di spazio ed ecco che tutti hanno un posto per dormire: speriamo solo che non arrivi più nessuno!

Bivacco Nino Soardi - Boucie

Il caldo e accogliente interno del bivacco Nino Soardi

La sera è fresca e mangiamo tutti dentro con una confusione degna di 10 metri quadrati riempiti con 9 persone e un cane!

Ma prima di cena c’è tempo per due passi lungo il breve sentiero che porta ad un altro colle, da dove riusciamo ad ammirare le vallate circostanti nella luce dorata del tramonto, ma soprattutto, a tratti libero dalle nubi e tratti coperto, il Re di Pietra, il Monviso.

Bivacco Nino Soardi - Boucie

Il Monviso con le sue nuvole nella luce dorata del tramonto, un gran bell’aperitivo!

Tornati al Bivacco Soardi, la serata passa in fretta, tra cibo, chiacchiere e risate. Andiamo a dormire abbastanza tardi – soprattutto per i ritmi da montagna che ci vorrebbero a letto calato il sole! – dopo qualche ora passata fuori a guardare le stelle con un bel tè caldo in mano, qualche biscotto e molte risate.

Durante la notte sembra che arrivi qualcuno, scorgiamo la luce di una torcia fuori dalla finestra, ma nessuno prova ad entrare. Chissà chi era e che fine ha fatto!

Bivacco Nino Soardi - Boucie

Un punto difficile della salita al Bric Boucie, con un panorama favoloso

Ci svegliamo e i due signori che erano a dormire con noi sono già andati via da un po’. Non siamo proprio abituati ai ritmi di montagna – sveglia all’alba e sotto le coperte al tramonto – ma a noi piace così.

Lasciato tutto il non necessario in bivacco, ci incamminiamo sul sentiero che ci porterà in cima al Bric Boucie, circa 400 metri più in alto, ben attrezzati con corde, imbraghi e caschetti. La salita non è alpinistica, ma qualche tratto esposto e attrezzato c’è.

Bivacco Nino Soardi - Boucie

Dritti in verticale verso le nuvole!

La salita è ripida, ma il sentiero è sempre chiaro e mai eccessivamente difficile. Certo non manca qualche tratto impegnativo, qualche catena che aiuta sulle rocce più verticali o nei punti franosi, ma con imbrago e caschetto si è sempre in sicurezza.

Superata l’ultima parte attrezzata ci ritroviamo sull’ultima cresta ed in breve raggiungiamo la vetta: siamo in cima al Bric Boucie!

Bivacco Nino Soardi - Boucie

Finalmente in vetta in tenuta quasi invernale, quassù il vento è ben fresco!

La vetta è spaziosa, ma a picco sulla valle e bisogna fare attenzione a muoversi. Ci prendiamo una bella pausa, lasciamo il segno del nostro passaggio sul diario di vetta e ne approfittiamo per uno snack rigeneratore.

Ci godiamo anche un po’ di relax sotto questo bel sole, ammirando il paesaggio a 360° fatto solo di vette e valli. Potremmo star qui per ore, ma ci aspetta una lunga camminata per rientrare e dobbiamo riuscire ad arrivare all’alpeggio non troppo tardi o perderemo il formaggio!

Bivacco Nino Soardi - Boucie

Uno dei tanti stambecchi che pascolano intorno al Bivacco Soardi

La discesa è molto veloce ed in breve siamo al bivacco Soardi, dove facciamo una pausa per risistemare gli zaini e mangiare qualcosa, attorniati da qualche stambecco intento a pascolare sui ripidi prati qui intorno, pronto a correre via a rotta di collo senza preavviso.

Pulito il bivacco e infilato tutto negli zaini, ripartiamo per la lunga camminata che ci porterà a valle. Poco prima della fine, però, ci aspetta una tappa all’Alpe Crosenna per un momento di relax, ma soprattutto per comprare qualche fetta di buona toma ed ottimo seiras, il tipico formaggio simile a ricotta, ma salato e stagionato che viene prodotto da queste parti.

Bivacco Nino Soardi - Boucie

Tappa formaggio obbligatoria, è una soddisfazione quasi maggiore del raggiungere la vetta

Appesantiti di diversi chili di formaggio – ad un prezzo davvero stracciato! – camminiamo gli ultimi chilometri verso la macchina e la fine dell’avventura.

Ma nelle prossime serate avremo il ricordo di questo weekend, grazie al gusto davvero ottimo del formaggio a km zero!

AP